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Emilia-Romagna

Riformismo a pedali

A distanza di un secolo, la Uisp di Imola-Faenza ricorda la nascita dei "ciclisti rossi", il gruppo "sportivo" socialista che costituì una base importante per il futuro dello sportpertutti

Il quadro celebrativo dei cent'anni dei ciclisti rossi - Opera di Giuliano Giulianidi Fabrizio Pompei

 

IMOLA (BO) - Il ciclismo? Roba da borghesi controrivoluzionari. Così avrebbero risposto i Giovani socialisti mazziniani e anarchici, che ai primi anni del Novecento vedevano nello sport e nella bicicletta un inutile spreco di tempo, energie sottratte al lavoro e alla lotta. Gli stessi che in quegli anni definivano il Giro d'Italia "uno dei tanti tranelli che il governo borghese tende all'inconsapevole dabbenaggine delle moltitudini", oggi, come Federazione giovanile socialista celebrano - pedalando - i "ciclisti rossi". Qualcosa cambiò infatti proprio durante i primi anni Dieci, quando la bicicletta diventò un mezzo di lotta sociale, uno strumento "popolare" capace di avvicinare la campagna alla città, i contadini agli operai. Il 10 agosto 1913, a Imola, nacque così la "Federazione Nazionale dei Ciclisti Rossi".

Da simbolo borghese la bicicletta diventava strumento di comunicazione povero e veloce, inaugurando una storia che proseguirà fino alle staffette partigiane della seconda guerra mondiale. Una storia che sarà anche sportiva e che si intreccerà con la vita di campioni come Bartali e con movimenti e associazioni popolari come la Uisp, che in questa realtà trova un punto di origine. Lo scorso settembre infatti, a distanza di cento anni dalla formazione dei ciclisti rossi, l'Unione Italiana Sport Per tutti ha voluto ricordare le proprie radici con una pedalata da Faenza a Imola, fino alla casa di Andrea Costa, uno dei fondatori del partito socialista. "Una giornata commemorativa - racconta Paola Lanzon, presidente della Uisp di Imola-Faenza - che si è trasformata in una festa per le strade della città piene di ciclisti e bandiere. Proprio in questi giorni ci stiamo impegnando per dare seguito alla collaborazione con la Federazione giovanile socialista per realizzare iniziative di questo genere".

"Quando abbiamo pensato di dar vita a una pedalata dei 'ciclisti rossi' - afferma Lorenzo Corelli, organizzatore del raduno per il Psi di Ravenna - abbiamo subito pensato alla Uisp come ente di promozione sportiva di riferimento. Per ora stiamo cercando di creare un'associazione capace di dare continuità a quest'esperienza. Il prossimo anno sarà infatti il centenario della 'settimana rossa', i giorni di protesta popolare che coinvolsero il centro Italia dal 7 al 14 giugno del 1914 a cui prese parte il gruppo dei ciclisti socialisti. Ci piacerebbe riproporre una giornata simile a quella di quest'anno in cui nonni e nipoti, bici da corsa e da passeggio, sfilano assieme per ricordare un pezzo della nostra storia".

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